Thomas Fontana, classe 4^
Non serve cercare conferma in rete per sapere che i film sui supereroi sbancano al botteghino da anni, dai fenomeni di spicco che tutti conoscono come “Avengers: Endgame” (ancora secondo nella classifica dei film che hanno incassato di più nella storia), a film più di nicchia, ma che fanno impazzire gli appassionati, creandone sempre di nuovi.
I film sui supereroi sono, quasi sempre, un successo garantito. La proverbiale: “minima spesa massima resa”, soprattutto se si pensa che i personaggi sono spesso gli stessi, le trame sono già scritte nei “comics”, i film singoli sono ben pochi, e rappresentano l’eccezione. Sequel e prequel non si possono contare con le dita delle mani. Sono davvero troppi.
La domanda sorge spontanea: questi film meritano tutto questo successo?
DC e Marvel: similitudini e differenze
Se si parla di supereroi la prima cosa che ci viene in mente è la rivalità tra DC e Marvel: i due più grandi franchise che basano tutto sui super. Proprio in quanto rivali, hanno delle differenze e delle similitudini. La DC è nata prima, intorno agli anni ‘30/‘40, e questo dice molto sui suoi personaggi, figli di quel tempo, benefattori, lontani dagli esseri umani e vicini a delle divinità: si pensi a Superman “l’uomo del domani”.
I figli della Marvel sono più umili, nascono intorno al 1960 e sono tutto fuorché divinizzati, nelle loro storie molte volte sono mal visti dall’opinione pubblica o dai giornali e non provengono da pianeti lontani, ma sono spesso incidenti di laboratorio o esperimenti finiti male.
Anche i metodi di aggregazione sono diversi: tutti i super della DC hanno una loro storia che parte dalle loro origini e li accompagna fino all’apice: solo dopo essersi affermati si possono unire ad un gruppo, e non sempre lo fanno. Batman, per esempio, passa da vedere la morte dei suoi genitori a difendere strenuamente la sua città da ogni minaccia. Solo dopo entrerà a far parte della prima Justice League.
Sul fronte Marvel esistono eroi che nascono già come facenti parte di un gruppo e le loro origini non sono sempre raccontate, basti pensare agli X-Men, il gruppo di mutanti, o ai Fantastici Quattro, conosciuti più come gruppo che come singoli.
Le trame dei film: idee in esaurimento o poco impegno?
Sul grande schermo le differenze sono immense. Partiamo dal presupposto che in questo ambito stravince la Marvel che con gli Avengers ha distrutto la concorrenza. Tuttavia, non per questo i film sono migliori: le trame le possiamo conoscere in precedenza, derivano dai fumetti, come anche i personaggi e le ambientazioni. La grande capacità dei produttori Marvel è stata quella di rendere immensamente spettacolare tutto ciò. Ricordiamo che nel 2009 la Marvel Studios è stata comprata da “mamma Disney” che da sempre sgancia molti quattrini per gli effetti speciali.
Gli effetti speciali però non sono tutto, come insegna “Il Cavaliere Oscuro”, film co-scritto e diretto da Christopher Nolan, che ha investito molto nella trama. Oggi la trilogia del cavaliere oscuro è riconosciuta come una delle migliori nella storia del cinema e i tre film sono considerati tra i migliori del genere supereroistico. Piccola postilla: Nolan ci teneva a realizzare tutti gli effetti speciali con azioni dal vivo, come far crollare un treno, bruciare una villa o ribaltare un camion in corsa.
Prendiamo in esame l’ultimo film Marvel: “Deadpool & Wolverine”, più di 1,3 mld di incassi a fronte di un crossover strapieno di cameo molto divertenti, ma con un espediente di trama quasi inesistente e un’ambientazione mai vista prima e giustificata in modo abbastanza sfuggente, con personaggi del tutto secondari, la cui presenza ha scopo prettamente ludico.
I motivi del successo: alcune riflessioni
Nonostante ciò “Deadpool & Wolverine” al pubblico è piaciuto, probabilmente per le risate fatte in sala. Ad oggi, spesso, vincono i film che tralasciano la trama per aggiungere ironia e scene piuttosto ignoranti, oppure effetti speciali spettacolari al posto di personaggi profondi.
Il pubblico cerca soluzioni di bassa qualità, perché il film impegnativo è difficile da seguire, non si è più capaci di aspettare che un personaggio sblocchi i propri poteri, si alleni e diventi abbastanza forte da sconfiggere il villain di turno, e si preferisce il “fenomeno da baraccone” per i motivi più disparati.
E’ avvilente veder produrre film sui supereroi, talvolta gli ennesimi sequel o prequel, senza la presenza di personaggi dalla caratterizzazione profonda, con delle origini sensate o una storia appassionante da raccontare, solo perché far ridere è più facile e remunerativo di far emozionare.
Forse ha senso chiedersi: “ È ancora possibile far brillare gli occhi ai bambini come facevano i fumetti?