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Il caso Puff Diddy: quanto c’è di vero dietro alle ultime voci sulla star di Hollywood?

Il caso Puff Diddy: sullo sfondo il colle di Hollywood.

                                                                 Stefania Madiai, classe 2^B

Una notizia che sta spopolando nel mondo dei social, da ormai quasi un mese, è uno tra gli enormi e apparentemente vergognosi scandali nel mondo di Hollywood: il caso Puff Diddy, rapper e produttore discografico americano. 

Cosa è realmente accaduto?

Le accuse contro Sean Combs: cosa ha fatto Puff Diddy?

Lo scorso 16 settembre, il noto rapper Puff Diddy è stato arrestato per traffico sessuale e racket (azioni criminali a sfondo economico/commerciale). Secondo l’accusa avrebbe guidato un’ organizzazione criminale responsabile di rapimenti, minacce e abusi sessuali di ogni genere.

Il rapper ora attende la prossima sentenza, fissata per la data del 5 maggio 2025, e rischia una condanna che va da un minimo di 15 anni di carcere all’ergastolo.

White party alternativi: voci intorno al caso Puff Diddy

Secondo svariate inchieste, all’interno della villa del rapper, si sarebbero svolte numerose feste a tema la cui organizzazione era suddivisa in due parti: un primo momento con musica e alcol, e il restante tempo dedicato ai freak off, ovvero after party segreti e illegali, caratterizzati dalla presenza di droghe, casi di prostituzione ed abusi sessuali.

Il Dress code? Obbligatoriamente vestiti di solo bianco. Tra i partecipanti a questi party anche numerose star come Justin Bieber, Jennifer Lopez e Leonardo Di Caprio. Tuttavia, non esiste la certezza che anche loro abbiano preso parte alle violenze.

Queste feste erano letteralmente degli show di performance estreme in cui donne e uomini venivano abusati, drogati e costretti ad idratarsi tramite delle flebo per portare avanti le violenze e gli abusi.

Tra le prove ritrovate dagli inquirenti, diversi video girati durante questi eventi dove è chiaramente visibile il risultato di alcune performance discutibili, inoltre sono state rinvenute anche 1000 bottiglie di olio Johnson Baby che, sempre secondo le informazioni a noi pervenute, sarebbe stato precedentemente sparso sul pavimento per limitare la possibilità di fuga. 

Testimonianze contro il rapper: ora che piega prenderanno le indagini?

Ci sono state varie testimonianze, ma una in particolare di Jason Lee (podcaster) nella quale l’uomo racconta di essere stato presente a uno dei White Party e, inoltre, ha fatto la lista di tutti i partecipanti di cui si ricordava. 

Aspettando la resa dei conti, sebbene le fonti siano talvolta discordanti tra loro e forniscano informazioni poco chiare, il caso Puff Diddy offre la possibilità di interrogarsi sulle realtà quotidiane delle star più amate, piuttosto che fermarsi alle sole apparenze che, spesso, forniscono di loro un’immagine idealizzata e lontana dalla realtà. 

 

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