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Tatuaggi: storia, tradizioni e nuove prospettive

Tatuaggi: in primo piano un tatuatore che tatua

Laura Fattorutto, 5^A

I tatuaggi sono una forma d’arte e d’espressione che risale ad antiche civiltà. Di per sé i tatuaggi sono dei disegni o dei simboli che si effettuano inserendo dell’apposito inchiostro nel derma, e sono creati per essere duraturi e permanenti.

Essi sono stati un simbolo caratteristico di moltissime comunità antiche come per esempio: gli Egizi, i quali solitamente li effettuavano su sacerdoti e donne, per auspicare protezione. Abbiamo delle testimonianze grazie a delle mummie risalenti a oltre 3000 anni; i Polinesiani invece utilizzavano i tatuaggi come simbolo di status sociale, inoltre la parola “tatto” deriva dal termine polinesiano “tatau “; Romani e Greci tatuavano schiavi, soldati e criminalità per poterli identificare e quindi etichettare. Infine, anche civiltà come Maya e Inca utilizzavano la tecnica del tatuaggio per motivi religiosi celebrando divinità o guerrieri.

Traditional o old school ?

Per di più esistono moltissimi stili di tatuaggi e ognuno con caratteristiche o significati unici e diversi tra loro.

Troviamo lo stile più comune chiamato “traditional “ o “old school” che nacque durante i primi del ‘900. È caratterizzato da linee spesse con colori particolarmente accesi e soggetti classici; il “watercolor” una tecnica molto particolare che utilizza colori pastello o comunque accesi, sfumati in maniera da sembrare fatti con gli acquerelli, le sfumature utilizzate sono morbide e sinuose; “dotwork” è una tecnica che utilizza solo puntini per la creazione di effetti ottici particolari, può essere utilizzata per creare mandala di piccole dimensioni o disegni più complessi.

Ci sono, poi,  moltissime altre tecniche che vengono utilizzate dai tatuatori, ognuna delle quali ha una storia e un significato diverso rendendo il tatuaggio più unico ed espressivo.

La cultura pop: tatuaggi come simbolo di appartenenza

Nella cultura pop, i tatuaggi hanno preso un posto centrale grazie ad attori, personaggi di rilievo, musicisti e artisti.

Essi sono diventati un simbolo di stile, appartenenza, espressione personale, ma anche di ribellione e di anticonformismo.

Molti cantanti al pari di David Bowie, Tupac Shakur, e molti altri della scena pop/ rap hanno fatto dei tatuaggi il simbolo della loro personalità.

Ma non solo nel mondo della musica, infatti anche in opere cinematografiche come “Pirati dei Caraibi”, “Prison Break” e “Suicide Squad”, i protagonisti e i personaggi più caratteristici dei film sono famosi e vengono riconosciuti proprio per i loro tatuaggi.

 Negli ultimi anni, anche all’intero dell’industria della moda, brand e stilisti hanno introdotto i tatuaggi all’interno degli shooting e nei loro design, in modo da normalizzarli all’interno della società. 

Infine, anche calciatori famosi come Messi e Ibrahimović sfoggiano i loro tatuaggi durante le partite.

Tatuaggi  “tutti i gusti più uno”: un mondo da scoprire

I tatuaggi sono molto affascinanti, ma ci sono delle curiosità che li rendono ancora più attraenti: per esempio esistono dei tatuaggi, eseguiti con degli inchiostri particolari chiamati inchiostri fluorescenti, che possono essere visibili solo sotto la luce UV.

Attualmente il record mondiale dell’uomo più tatuato al mondo è detenuto da Lucky Dimond Rich!  Ha il 100% del  corpo ricoperto da tatuaggi comprese palpebre e gengive!

In Giappone alcuni tatuaggi sono associati alla Yakuza, ossia la mafia più potente del  Paese perciò, oggi in alcune spa e palestre vengono vietati!

Per concludere possiamo dire che i tatuaggi sono da sempre stati un simbolo di espressione personale e collettiva sin dall’antichità, variando da significati religiosi a significati più personali e così via; oggigiorno essi fanno parte della nostra cultura e sono sempre più accettati e integrati al suo interno.

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