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Un Natale da Grinch: un personaggio fuori dal comune

In primo piano un individuo travestito da Grinch.

Laura Fattorutto, classe 5^

In questo periodo Natalizio fatto di luci, addobbi, alberi decorati e canzoncine non tutti si sentono a proprio agio, alcuni rifiutano cinicamente questa festività e da qui l’espressione “sembri il Grich!”

Facciamo un passo indietro, chi è il Grich?

Nella cultura pop, parlando di Grinch, ci si riferisce ad un personaggio immaginario che fece la sua comparsa per la prima volta nel 1957 in un libro per bambini, per poi essere protagonista anche dell’omonimo film uscito nel 2000 che esordì con successo e scalpore.

Egli viene rappresentato come una creatura dalle sembianze umane ma con caratteristiche emblematiche: è peloso, panciuto, ha il corpo a forma di pera con braccia e gambe lunghe e secche, il suo viso è simile a quello di un gatto con pupille rosse e bulbi oculari gialli, solitamente è di colore verde; ma ciò che lo rende così iconico è la sua personalità cinica, misantropica, solitaria, irritabile, irascibile e soprattutto il suo odio verso il Natale.

Un personaggio per bambini che parla anche ai grandi

Questo racconto, oltre alla comicità e alla narrativa per bambini, cela un significato molto riflessivo nei confronti della società odierna e sul valore Natalizio.

Infatti, ciò che la figura grottesca e fredda del Grinch vuol far trasparire velatamente, è la critica al consumismo e agli eccessi che troviamo dietro ai preparativi natalizi. Il fatto che la società spesso si focalizzi maggiormente sul lato commerciale di questa festa.

Nel racconto questo si evince da una scena in particolare, nella quale il Grinch ruba tutti gli addobbi del villaggio entrando persino nelle case delle persone, pensando di poter “rubare il Natale”, per poi scoprire che il vero spirito natalizio non risiede nei doni e nei festoni, bensì nell’atmosfera di amore, fratellanza e solidarietà che si crea.

Inoltre questa storia ci da delle lezioni di vita molto importanti, come già accennato, ci fa aprire gli occhi sull’importanza dell’accettare la comunità e il suo ruolo nella vita delle persone: inizialmente il Grinch abita esiliato dagli altri paesani e ciò non fa altro che alimentare la sua diffidenza, tuttavia quando il Grinch si rende conto della vera natura del Natale, la comunità lo accoglie nuovamente con gioia ed entusiasmo.

Questo ci insegna che la vera ricchezza delle persone risiede nell’animo e nel calore delle relazioni, inoltre attraverso gentilezza e solidarietà si possono generare grandi cambiamenti e sciogliere anche i cuori più “duri”.

Il Grinch conquista anche nei cuori più cinici a Natale

Dopo esserci fatti un’idea generale sul Grinch possiamo chiederci come mai questo personaggio ha affascinato generazioni di grandi e piccini, tanto da essere percepito come caratteristico. I motivi sono diversi, in primo luogo sicuramente la sua personalità riflette il cinismo e la diffidenza che a volte si tende a provare nei confronti delle festività: egli infatti impersonifica quell’ involontario sentimento che si può sentire nei confronti della gioia forzata e delle aspettative legate al Natale.

Inoltre, dietro alla corazza del suo personaggio si nasconde una creatura ferita e tormentata, infatti il Grinch non può essere considerato esclusivamente “il cattivo”, poiché egli nasconde la sua solitudine e le sue cicatrici respingendo tutti gli altri.

Attraverso queste fragilità è reso umano e vulnerabile, dunque affascinante. 

 Il mix tra comicità e riflessione che ci propone il Grinch riesce a restituirci la doppia “facciata” del Natale, se da una parte prevale il consumismo l’altra riesce a restituire il vero motivo per cui si celebra il Natale: il desiderio di condividere un momento di calore con le persone a noi più care. 

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