
Come abbiamo già detto, la rapida evoluzione che abbiamo vissuto negli ultimi anni ha modificato profondamente diversi ambiti della nostra società. Conseguentemente, il livello di istruzione di base raggiunto al termine del periodo della scuola dell’obbligo, che in passato risultava sufficiente ad entrare nel mondo del lavoro si dimostra oggi inadeguato. Come fare per porre rimedio a questa situazione?
A livello internazionale i governi si stanno muovendo in modi anche profondamente diversi. Alcuni Stati stanno mettendo mano ai programmi e, quindi, ai contenuti impartiti agli studenti in modo da renderli più adeguati alle mutate condizioni sociali. In altri casi, come in Italia (purtroppo), pur rendendosi conto dell’inadeguatezza del livello di preparazione raggiunto dagli studenti, il Ministero sembra non agire in modo marcato per risolvere il problema. Un atteggiamento in controtendenza in questo senso è quello della Finlandia e di altri Stati europei.
L’evoluzione dell’obbligo scolastico in Europa
Come riassunto da Salvo Intravaia qualche settimana fa, infatti, sempre più Paesi europei stanno innalzando la soglia minima per quanto riguarda l’istruzione obbligatoria. Sono già 17 gli Stati dell’UE in cui il percorso di studi ha una durata superiore ai 10 anni e l’ultimo in termini di tempo ad aggiungersi a questo nutrito gruppo è stata la Finlandia.
La situazione italiana
E se l’innalzamento dell’obbligo scolastico fosse la soluzione anche in Italia? Anche a questo riguardo, le opinioni sono contrastanti. Se da un lato c’è chi auspica un cambio di passo anche grazie ai fondi in arrivo grazie al Pnrr, altri sostengono che questa misura non sarebbe comunque sufficiente. A loro modo di vedere, infatti, i divari esistenti nel mondo della scuola sarebbero ancora troppo marcati e la sola misura legislativa riguardante l’obbligo scolastico non assicurerebbe un vero cambio di passo.
Qualunque sia la soluzione proposta, una cosa è assolutamente chiara: un corretto e cospicuo investimento nel campo dell’istruzione è diventato un imperativo. Infatti, è solo grazie alle accresciute conoscenze che il nostro Paese sarà in grado di far fronte alle prossime sfide che dovrà affrontare.
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