Matej Sankovic, classe 4^
Cosa intendiamo per “salute mentale” in ambito sportivo?
Con questa espressione si intende il benessere psicologico ed emotivo dell’atleta, che gli permette di gestire le pressioni delle aspettative, dello stress e dell’ansia da prestazione.
Perché la salute mentale è fondamentale per gli atleti?
La salute mentale è fondamentale perché influisce in maniera drastica sulle prestazioni, sul benessere e sulla longevità di un atleta anche ad alti livelli.
Cristiano Ronaldo, lo conosciamo tutti, è uno dei calciatori più forti del mondo, se non il più forte. Qual è uno dei segreti del suo successo? La sua salute mentale. Sin da quando era bambino, ha mostrato grande disciplina e una forte resilienza che lo hanno portato a superare diversi ostacoli.
Ha sostenuto varie interviste parlando di questo argomento: dalle sue risposte si può già notare uno dei capisaldi della sua mentalità.“In my mind I’m always the best”; “Nella mia mente sono il migliore”. Credere in sé stessi, é alla base del processo di crescita.
Prendiamo in considerazione un altro atleta, Bojan Krkic, un calciatore che era visto come una leggenda assicurata ai tempi: un “talento cristallino”. Il talento ce l’aveva, ma mentalmente era molto fragile: nel 2008 rifiutò una chiamata dalla Nazionale Spagnola a causa dell’ansia troppo forte.
La sua carriera venne rovinata dalle troppe pressioni e dalle alte aspettative che si avevano su di lui, fin da quando era ancora giovane. In poche parole: due mindset diversi, due carriere diverse.
A chi si affidano gli atleti durante le eventuali “crisi” psicologiche
Gli atleti durante queste “crisi” o si recano da uno psicologo, o ricorrono a un Mental Coach personale.
Un professionista specializzato nel supporto psicologico e motivazionale, il cui obiettivo è aiutare gli atleti a migliorare la propria prestazione, sviluppare la resilienza e raggiungere il massimo potenziale. Il mental coach lavora principalmente sulla gestione delle emozioni, sulla motivazione e sulla fiducia in sé stessi, aiutando gli atleti a superare blocchi mentali, stress e ansia.
Come la salute mentale si era presa gioco di me
Ho sempre avuto la passione per il calcio, uno sport che mi rendeva felice e spensierato senza darmi problemi a livello psicologico. In fondo, ero solo un bambino, piuttosto bravo, ho giocato sempre con ragazzi più grandi di me senza sentire pressioni.
Dopo il Covid abbiamo cambiato mister: quello nuovo non mi piaceva molto, mi lasciava in panchina facendomi perdere autostima e fiducia in me stesso. Non mi sentivo più il bambino che ero prima, ma l’esatto opposto: ogni volta che avevamo partita mi saliva l’ansia, avevo paura di sbagliare. Ero talmente abituato a stare in panchina, da essere addirittura felice perché, almeno, non così non rischiavo di fare brutte figure in campo.
Non ho intrapreso nessun percorso psicologico, ho deciso che la cosa migliore per me era smettere, prendermi un po’ di tempo e capire se valeva la pena di inseguire questa passione.
Dopo un’anno ho capito che un mister non poteva togliermi la voglia di giocare a calcio, farmi sentire in ansia o limitarmi a causa della paura di sbagliare.
Quest’anno ho deciso di tornare a giocare. Adesso mi trovo in una bella squadra con un allenatore fantastico che ha fiducia in me.
Posso dire che finalmente mi sento il bambino di prima.